Si sta avolgendo la 46ª edizione della Discesa Internazionale del Tevere, un evento storico che quest’anno si presenta in versione speciale per il Giubileo, assumendo i tratti di un vero e proprio pellegrinaggio fluviale. Per la prima volta nella sua storia la Discesa, che ha preso il via il 19 aprile da San Sepolcro (Ar), percorre l’intero tratto navigabile del fiume Tevere, per un totale di circa 370 km, fino al mare a Fiumicino, dove si concluderà il 3 maggio.
La carovana composta da canoe, kayak, sup e dalla suggestiva piroscafa del Tevere – un’imbarcazione comunitaria con dieci posti – attraversa Toscana, Umbria e Lazio, seguendo un itinerario a tappe quotidiane. Ogni giorno, i partecipanti vengono accolti dalle comunità locali, che offrono ospitalità e ristoro, accompagnati nella navigazione da guide fluviali esperte. Nel corso del viaggio sono programmate numerose iniziative parallele: dalla raccolta dei rifiuti plastici dispersi nel fiume, al monitoraggio della biodiversità.
L’associazione Discesa Internazionale del Tevere, organizzatrice dell’iniziativa, affiliata Uisp Roma, sottolinea come questa edizione punti a creare una vera e propria “via del Tevere”: un itinerario fluviale stabile e sostenibile da percorrere in autonomia anche in futuro. Un’esperienza che coniuga avventura, sostenibilità e condivisione, portando i partecipanti a riscoprire il fiume come via di unione tra territori, storie e persone.
Il momento simbolicamente più forte e atteso è per il primo maggio, quando le canoe approderanno a Roma, sotto Ponte Sant’Angelo, e i partecipanti proseguiranno a piedi fino alla Porta Santa di San Pietro, in occasione del Giubileo.
Quest’anno, inoltre, la Discesa ha incrociato una ricorrenza dal forte valore simbolico: l’80° anniversario della Liberazione. In questo contesto, il 25 aprile è stata celebrata la Giornata della Liberazione dei fiumi, un’iniziativa che ha coinvolto cittadini, comunità, associazioni ed enti, invitati a camminare lungo le sponde dei fiumi italiani per affermare un nuovo diritto: quello delle acque e degli ecosistemi a vivere, rigenerarsi e liberarsi dallo sfruttamento antropico.
GUARDA IL SERVIZIO DI TELETRURIA, realizzato nella tappa da Città di Castello ad Umbertide.
"Le tappe più impegnative sono quelle umbre, soprattutto nella parte alta fino al lago di Corbara - raccontano i partecipanti - una delle tappe più impegnative è quella di Roma dove ci sono alcune rapide temute dai canoisti perché sono potenti e vanno affrontate con cognizione. Tutto il Tevere va affrontato con capacità canoistiche di acque fluviali mosse: è una discesa aperta a tutti però bisogna saper andare in canoa o in sup". La Discesa internazionale del Tevere è anche un'iniziativa attenta all'ambiente, infatti, fin dai primi anni è attenta a non produrre rifiuti ed ogni partecipante deve portarsi piatto, bicchiere e posate per evitare i prodotti usa e getta. L'altro obiettivo della manifestazione è dimostrare quante interruzioni il fiume subisce ad opera dell'uomo, con dighe, sbarramenti, opere per la produzione di energia elettrica, per la regimentazione o per la riduzione del flusso fluviale. Tutte azioni che, otre a essere scomode per chi naviga il fiume, hanno anche un grave impatto sulla fauna ittica.